lunedì 18 gennaio 2010

Il riccio


Dopo aver letto il libro sotto consiglio della cara Marialuisa,ieri sera finalmente sono andata a vedere "Il riccio".E come sempre si ripropongono i clichè cinematografici.
1.Tutta la sala ti guarda male perchè tu,che hai meno di 40 anni,non puoi capirlo un film impegnato e sicuramente darai fastidio.
2.Quelli che irrompono in continui "SH!",sono gli stessi a cui 5 minuti dopo suonerà il cellulare.
3.Gli adulti impegnati,che alla vista di un personaggio noto ne urlano il nome per dimostrare la loro sapienza,alla fine del film (al colpo di scena che tutti i lettori del libro conoscono) sussultano con un'ovazione di "ohhhhh" di meraviglia.
Ma comunque è anche questo il piacere di andare cinema...

Passando al film in sè,ho sempre pensato che "L'elenganza del riccio" fosse un libro troppo pensato per poter essere rappresentato.Troppe cose che rendono il libro quello che è non possono essere "viste".Come quando Reneè pensa 50 modi per chiedere di andare al bagno o le tantissime citazioni letterarie.E in più io avrei inserito la parte in cui Paloma incontra l'analista della madre e quello in cui descrive il fidanzato della sorella,momenti spassosissimi.


Ma senza dubbio ci sono dei lati positivi,soprattutto nella sceneggiatura.Ovviamete il palazzo francese fa la sua porca figura,così come la casa in stile giapponese di Ozu.Per non parlare dell'aspetto generale di Paloma:capelli fantastici,maglie alla marinara,polacchine e cartellina vintage.


E anche se la parte dei disegni e della videocamera di Paloma è inesistente nel libro,è stato molto piacevole da vedere (le riprese che fa questa bimba sono bellissime!!!)

Insomma alla fine andatelo a vedere,ma leggetevi anche il libro!

2 commenti:

I. ha detto...

ho scritto anche io un post sul film quando l' ho visto, devo dire che mi è piaciuto anche se il libro è tutta un altra storia! sono bellissime sopratutto le musiche e i disegni di Paloma

Anonimo ha detto...

Piaciuto sia il libro che il film, sono stati saggi a decidere di cambiare in parte il taglio del film, senza comunque perdere il messaggio principale.